PRECARI SCUOLA:PESCE D'APRILE ALL'UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE

Bologna -

Il 1 aprile 2009 l'Ufficio Scolastico Regionale dell'Emilia Romagna ha ricevuto un singolare Pesce d'Aprile da parte di un gruppo di lavoratori precari della CUB Scuola (in allegato ne inviamo il testo). Si tratta di un finto Decreto Legge che annuncia, con necessità ed urgenza, il taglio di tutte le posizioni dirigenziali dell'amministrazione scolastica. L'idea è stata quella di far comprendere l'assurdità e la drammaticità della situazione dei precari della scuola pubblica che si sono visti gettare via con poche righe di Legge, dopo anni di studio, lavoro ed esperienza maturata sul campo. Il Ministero tenta di addolcire la pillola citando i molti pensionamenti previsti, ma questi non solo non basteranno a colmare i tagli previsti, ma si tradurranno comunque nella soppressione di 150 000 posti di lavoro in 3 anni. In Emilia Romagna i tagli per il prossimo anno ammonteranno a circa 1500 docenti e un migliaio di ATA. Non c’è che dire, in periodo di crisi e di disoccupazione questi licenziamenti appaiono proprio un’idea “geniale”.

 Nel loro Pesce d'Aprile i precari della scuola accennano anche alla scandalosa persecuzione nei confronti delle insegnanti che hanno scelto di dare il medesimo voto a tutti gli alunni nel primo quadrimestre. Ricordiamo che, a rigor di norma, solo i genitori potevano ricorrere contro la scelta valutativa degli insegnanti, ma non lo hanno fatto perché ne condividevano le ragioni. Sono partite le contestazioni di addebito che mettono però in evidenza la mancanza di elementi da parte dell’amministrazione. Vengono infatti segnalate irregolarità burocratiche che dovevano essere rilevate dal Dirigente Scolastico. Se mancanze ci sono state, dunque, è il Dirigente il responsabile. Si accusano inoltre i lavoratori per aver organizzato momenti pubblici nei quali discutere dell'argomento. A quanto pare è una grave colpa per un lavoratore parlare in pubblico del proprio mestiere. La verità è che si vuole negare ogni spazio al pensiero critico di chi, lavorando nel campo della conoscenza, è obbligato a riflettere sulle scelte educative.     

Se l'amministrazione dovesse decidere di comminare sanzioni, reagiremo sia dal punto di vista giuridico che con le più decise mobilitazioni.

 Contro i tagli e per richiedere l'assunzione dei precari su tutti i posti disponibili, i lavoratori della CUB Scuola parteciperanno allo sciopero generale fissato per il 23 aprile da tutto il sindacalismo di base, con manifestazioni in tutte le città.

 Il 29 aprile è poi fissata una giornata nazionale di protesta contro il licenziamento dei precari con presidi davanti agli uffici scolastici regionali in tutte le città italiane.

 Bologna, 1 aprile 2009