la protesta degli lsu di Sava

Taranto -

I Lavoratori Socialmente Utili, impegnati da oltre 10 anni in attività lavorative presso il Comune di Sava (Ta), da domani GIOVEDI’ 16 aprile incrociano le braccia.

La protesta dei LSU arriva dopo che l’Amministrazione comunale, nonostante i tanti impegni presi con i Sindacati e soprattutto con i Lavoratori, per coprire i posti vacanti nell’organico Comunale anziché provvedere alla stabilizzazione di questi Lavoratori, riconoscendo dignità e anni di lavoro sottopagato (meno di 450 €uro al mese), preferisce indire un concorso pubblico per 4 posti che non tiene conto dei 18 LSU precari del Comune.

 

La scelta dell’Amministrazione di procedere all’assunzione di quattro unità di personale con concorso esterno, per una spesa di poco inferiore a quella necessaria a dare stabilità a 18 unità ed alle loro famiglie, non è certamente frutto di una oculata scelta delle priorità in base alla effettive urgenze dei servizi, né del rispetto dei principi di trasparenza, efficienza ed efficacia che dovrebbero comunque ispirare l’azione amministrativa pubblica, nonché una palese espressione di sperpero delle risorse pubbliche in totale spregio degli impegni formalmente assunti all’atto della istituzione e proroga dei progetti LSU.

 

Con l’indizione del Concorso l’Amministrazione comunale di Sava procede di fatto ad assunzioni dall’esterno con la relativa spesa aggiuntiva e senza utilizzare e beneficiare degli incentivi, e persevera nel mantenimento per i prossimi anni, a carico dei bilanci statali, il personale LSU continuando così a gestire, a carico del fondo nazionale per l’occupazione, servizi essenziali lasciando 18 famiglie/lavoratori nella precarietà.

 

Come RdB-CUB sosteniamo la lotta e le rivendicazioni dei Lavoratori di Sava ed abbiamo chiesto  un autorevole intervento da parte dell’Assessorato al Lavoro della Regione Puglia al fine di richiamare l’Amministrazione comunale all’assolvimento degli impegni di stabilizzazione.

 

Se tale scellerato progetto dovesse proseguire saremo costretti a ricorrere agli organismi di vigilanza contabile informando la Procura della Corte dei Conti di tale situazione che, a nostro parere, configura uno spreco di denaro pubblico con tutte le conseguenze di legge.

 

Bari, 15 aprile 2009